Lo sapevate che esistono social network per i libri? Io personalmente, fino a poco tempo fa, conoscevo solo Anobii, al quale sono affezionata e che trovo molto facile da usare; poi, una mia vecchia conoscenza, Caterina, mi parla di Goodreads.

Apro “La Lettura” del 7 aprile e trovo un bell’articolo sui social dei libri di Alessia Rastelli, e con cosa inizia il pezzo? Proprio con Goodreads.
Per chi non li conoscesse, in questi social network si condividono, con gli altri utenti, i libri che si leggono, li si può votare, recensire, metterli nel proprio scaffale virtuale.

Leggendo l’articolo, scopro che Goodreads ha ben 23milioni di recensioni, che a mio avviso è un gran patrimonio, ed è stato acquistato da Amazon. Perché? perché è cresciuto così tanto che aveva “minacciato” di iniziare a vendere E-book. Così Amazon per non avere un’altro rivale, ha fatto l’offerta e l’ha comprato. Amazon, contattata dal giornale “La Lettura” dice che non verrà cambiata l’esperienza su Goodreads, che comunque ha già il suo indirizzamento verso Amazon, ma non verso altri store.

Anobii ha all’incirca 600mila utenti, di cui un terzo italiani. Nel 2012 è andata ai supermercati britannici Sainsbury’s. E anche lui ha il suo “tastino” E-book. Ma sapete che io non l’ho mai aperto? Forse una volta per capire, ma poi l’ho richiuso e ignorato a dovere. Ma a quanto pare non stata l’unica ad ignorarlo. Nell’articolo Alessia Rastelli dice: ” in Italia non ha iniziato a vendere e la piattaforma appare abbandonata a se stessa”. Già quando fecero l’esperimento con l’indirizzamento verso il loro partner IBS, non andò molto bene.

Ora mi chiedo una cosa, perché questi luoghi non li

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si può lasciare intatti? Capisco che l’editoria, cartacea e digitale sia in crisi, che è difficile far soldi in questo campo, ma non li si può lasciare così? Delle aree di ritrovo per noi utenti e basta? Ci sono già abbastanza luoghi dove comprare libri, perché impossessarsi anche dei social. Poco ci manca che ci prendano in giro se leggiamo in libro, almeno fatecene parlare e condividere in pace.

Voi che ne pensate?

 

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