Cerca i suoi amici accanto a sé, ampliando il raggio a ogni occhiata. Sono ancora sul vagone, i rammolliti.
Un altro fischio del locomotore. Il convoglio sibila e scricchiola rallentando sempre di più. Italo prende atto che quel vigliacco del suo amico trova il coraggio di saltare solo quando il treno va a passo d’uomo, ma ancora un po’ troppo veloce per quella pappa molla di Vanda, che invece si degna a vagone fermo, senza fretta, sdraiandosi e scivolando sulla pancia con i mutandoni in mostra, fulgidi nel buio. Lascia che i due lo raggiungano.
<<Codardi>> dice.
<<E’ colpa di Vanda>>
<<Mi sono sbucciata un gomito>> protesta lei mostrando una pellicina sollevata a Italo, che fieramente gronda sangue.

I primi raggi del sole sono confortanti, dissolvono i tremori per il freddo accumulato, illuminano di gloria l’inizio del secondo capitolo della loro impresa, e soprattutto alzano il sipario su uno spettacolo inimmaginabile. “Il cortile più grande del mondo” pensa Cosimo di fronte alla campagna che si estende a perdita d’occhio.
Ronzii improvvisi e battiti d’ali allarmati accompagnano i loro passi. Pare che la natura li stia studiando. “Non è come gironzolare in città” pensa Cosimo. Mura, muretti, portoni, cancelli e grate definiscono le proprietà, gli spazi accessibili, circoscrivono percorsi obbligati; in campagna vige un ordine diverso, religioso, fatto di tanto spazio, tanta aria, tanta luce. Viene voglia di urlare a squarciagola. Non fa nemmeno in tempo a domandarsi se questa sensazione sia condivisa dai suoi amici che Italo inizia a sbraitare.
<<Camerati tedeschi! Sono il balilla Italo Barocci, figlio del commendator Carlo Albero Barocci e fratello dell’eroe di guerra Vittorio Barocci! Vorrei conferire con il vostro capo per una cosetta molto urgente! Traduci, Vanda>>

Non intende finire la partita. Preferisce svignarsela che perdere con suo figlio. In fondo al cuore so che è l’ultima volta che giochiamo insieme.

Mentre faccio la borsa e chiudo il fodero della racchetta, provo l’eccitazione più grande da quando ho sconfitto il signor Brown. E’ la vittoria più dolce della mia vita, un trionfo che sarà difficile superare. Non la scambierei con una carriola piena di dollari d’argento, nemmeno con l’aggiunta di tutte le pietre preziose di zio Isar, perché è la vittoria che ha indotto mio padre a scappare da me.

Ucci Ucci sento odor di novitucci!!! No, non sono i fumi dell’alcool, i postumi di un capodanno godereccio. No, niente di tutto questo. Voglio iniziare l’anno parlandovi della pagina 69. Lasciate da parte le maliziosità, nulla di tutto ciò. alcuni di voi già sapranno, altri no, altri sanno ma è messo nell’angolo più recondito della memoria, ma non vi preoccupate, ci sono io :D !!!

Si dice che la pagina 69 sia tutto di un libro. Infatti in molti libri, la pagina 69 ha un inizio ed una fine. Il sociologo Marshall McLuhan, diceva che per capire la qualità del libro, o più semplicemente saperne di più di quel volume che vi intriga molto, aprite a quella pagina. Perché le prime pagine servono per catturare il lettore, mentre quella pagina è tutto.

Certo la cosa non vale per i libri che hanno tipo 900 pagine, oppure quelli piccolissimi, ma in linea di massima, quasi tutte le case editrici stanno facendo in modo che quella pagina abbia una certa importanza. Se poi la 69 non vi dovesse soddisfare e non siete ancora convinti, potete provare con la pagina 99.

Questo Natale ho comprato due libri, ed ho voluto leggere la 69. Nel primo libro, la pagina iniziava e finiva, e non erano che poche righe.. bhe se già volevo leggerlo, leggere quelle righe mi avevano conquistato.
Il secondo libro invece iniziava terminando la frase della pagina precedente, Ma dopo il punto.. il libro mi aveva presa.

Non ci credete? provateci, fatelo anche voi. Andate in libreria, o negli scaffali del centro commerciale, aprite un libro a caso, o quello che vi intriga ma non ne siete sicuri.. e leggete. Fatemi sapere se con voi funziona, se vi è d’aiuto per la scelta dei libri del 2015.

Quest’anno sarà la mia nuova rubrica. Sì esatto, voglio trascrivervi le pagine 69, se non tutte almeno le più belle per me, quelle che hanno più significato. Non di tutti i libri che esistono al mondo, ovviamente, ma di quelli che leggerò. Sarà molto impegnativo, ma voglio provare a farlo, e spero che apprezzerete che vi divertirete ma che, soprattutto, vi possa essere utile.

Vi auguro un 2015 ricco di serenità, bei libri, bei film, di amore; ma soprattutto di serenità e salute.