Scherzetto è una saga famigliare che si svolge in pochi giorni.
Giorni in cui i genitori partono per un convegno di lavoro, e lasciano il figlio di quattro anni con il nonno materno, che non conosce.
Questo nonno, illustratore abbastanza famoso, stanco, burbero e con poca voglia di tornare nella sua Napoli a fare da baby sitter, ad un ambino pieno di allegria e di vivacità. Il piccolo non ha nessuna intenzione di far lavorare il nonno al suo ultimo libro.
I due si studiano, si cercano e si evitano come la peste.
Il nonno vuole solo un po’ di tranquillità e silenzio, il nipote invece parlare, giocare ridere e dimostrare che i suoi quattro anni sono solo anagrafici.
Una storia delicata, che ci racconta e ci mette davanti alla fragilità umana, e dei rapporti nelle varie fasi della vita.
I personaggi, a fasi alterne, mi hanno un po’ irritato, lo ammetto. Mi sono trovata più volte a tifare per il nonno e non per il bambino. Ma la storia è davvero delicata, e scritta bene. Il ritmo è giusto, arrivi alla fine e quasi non te ne accorgi.
Il mio primo Starnone, assolutamente sì!!
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